Atteggiamento cifotico

La colonna vertebrale presenta, sul piano sagittale, quattro curve fisiologiche le quali, quando sono espresse nei giusti rapporti, creano  le migliori condizioni affinchè la colonna stessa possa “funzionare” nel migliore dei modi garantendo forza, elasticità e una giusta distribuzione dei carichi. Le curve sono due concave e sono dette lordosi (cervicale e lombare) e due convesse definite cifosi (dorsale e sacrale)

Per  “atteggiamento cifotico” si intende un atteggiamento posturale in cui la curva fisiologica della colonna vertebrale definita “cifosi dorsale” si mostra accentuata. L’ atteggiamento, a differenza d una ipercifosi propriamente detta, tende ad attenuarsi qualora il soggetto si imponga di “raddrizzare la schiena”. Nel primo caso, quindi, la postura è “strutturata” e parliamo di dismorfismo, nel secondo parliamo di paramorfismo cioè di una  non corretta abitudine posturale. In quest’ultimo caso è più facile l’intervento atto a riequilibrare i rapporti tra le curve della colonna stessa.

In questo articolo vogliamo considerare proprio questo secondo caso e cercheremo di definire un semplice programma di esercizi volto a contrastare tale atteggiamento tenendo comunque presente che a monte di un tale “adattamento” posturale potrebbero essere presenti stress emotivi  memorizzati che inibiscono alcuni muscoli (sottraggono energia) e ne rendono ipertonici altri (energia in eccesso o trattenuta).

Nel nostro caso, spesso siamo di fronte a muscoli del dorso “lunghi” , ipotonici che al test Kinesiologico si mostrano inibiti. I muscoli antagonisti, invece, sono spesso “corti”, rigidi, ipertonici.

In primo luogo sarebbe opportuno rendersi consapevoli dei propri atteggiamenti posturali e cercare di auto correggersi. Nel contempo rafforzeremo i muscoli deboli e allungheremo quelli rigidi, fermo restando che sarebbe utilissimo riorganizzare utilizzando la procedura kinesiologia. Infatti se non riequilibriamo gli stress che causano una simile risposta muscolare, le correzioni apportate solo con l’esercizio, si riveleranno meno efficaci e durature di  quelle ottenibili con un intervento più “olistico”.

Vediamo cosa si può fare dal punto di vista dell’esercizio.

Rafforzamento dei muscoli  grandi dorsali, romboidi, trapezio medio e inferiore ed erettori spinali

Per il rafforzamento dei suddetti muscoli, vi rimando all’articolo di Francesca “Allenamento Funzionale con swiss ball parte 2” che troverete nella categoria “Fitness”.

Allungamento dei muscoli pettorali, deltoide anteriore, flessori del braccio

In questa sede vi descrivo una semplice postura di stretching globale decompensato, che agisce proprio sulla catena antero interna delle spalle. L’ obiettivo è quello di “aprire” il torace.

Esecuzione:

Al suolo su un tappetino non molto spesso, decubito supino (pancia in su). Allineare il capo al sacro. Divaricare le gambe, aprire le braccia  e verificare fino a che punto è possibile tenere  le braccia alla stessa altezza.

Rilassarsi mentre si esegue una respirazione addominale.  (quella descritta nell’articolo “il rilassamento” di Francesca che potete trovare nella categoria yoga và benissimo; e in  “diaframma e respirazione” che trovate nella categoria stretching).

Rimanere in posizione alcuni minuti (fino a 15!).

Quando si riesce con agio a tenere le braccia nella suddetta posizione, è possibile intensificare l’esercizio mettendo le braccia a “candeliere”.

Eseguire l’ allenamento almeno due volte a settimana.

Enza Iandiorio