La Capoeira e le emozioni

Praticando capoeira possono nascere bellissimi momenti di scambio che generano emozione

Nella capoeira nessuno dice “vado a lottare capoeira”, bensì “vado a giocare capoeira”. In Brasile si dice “vou jogar, vadiar, brincar capoeira”. Ci si può domandare del perchè si usa il termine giocare e non quello combattere, ed è importante chiarire questo punto: la parola jogar esprime un qualcosa di relativamente complesso e significativo all’ interno della capoeira.

Il termine jogo descrive il genere di rapporto che nella capoeira si instaura tra due giocatori e tra essi e la roda, il tipo di socializzazione. Il berimbau che comanda la roda può, durante il gioco scalmanato e aggressivo, chiamare un gioco più blando e pulito, e i due giocatori dovranno adattarsi a questa volontà. E nel farlo potranno provare rabbia repressa per non potersi sfogare con violenza, oppure vergogna nel rendersi conto del gioco poco ricco che stavano sviluppando.

“Jogo”, significa coinvolgimento di ogni aspetto dell’ individuo, sia fisico che emotivo.   In un gioco di capoeira tutte le parti del corpo umano entrano in relazione tra loro, dalle dita dei piedi, alla testa, e attraverso il movimento si mostra la componente emotiva dell’ individuo, che in un gioco di capoeira si ritrova coinvolto completamente, “anima e corpo”. Nella capoeira possono nascere bellissimi momenti di scambio e aperta comunicazione e gioia, così come competizioni, antipatie, rivalità, odi, risse. Questi sono i risultati di uno scambio di attacco e difesa che genera emozione: se cado per una rasteira provo vergogna o rabbia; se l’ altro giocatore non mi dà spazio per muovermi provo confusione o frustazione; se si crea uno scambio fluido e intenso di movimenti poderosi che vengono schivati, proverò una forte energia, un senso di potente contentezza. L’ ingranaggio è un circuito naturale di domanda e risposta che crea emozione. All’ interno del gioco, attraverso il movimento fisico si manifesta il movimento emozionale che attraversa l’ io del giocatore, dalla leggerezza d’ animo alla paura.

Quello che accade in un gioco di capoeira non è differente da ciò che avviene nella vita quotidiana. Lo studente che si presenta davanti al professore o chi per strada domanda un’ informazione ad un passante genera uno scambio: sta comunicando. Il professore potrà essere indifferente o attento alle parole dello studente, che potrà mostrare sicurezza di sè o timidezza; il passante potrà essere diffidente o aperto a chi gli domanda un’ informazione in maniera invadente o educata. “Jogar” è vivere questo scambio, questa relazione emotiva. Ciò che ci sta davanti e intorno, il contesto sociale e l’ ambiente, generano in noi delle relazioni emotive. Nella capoeira, all’ interno della roda, si crea un sistema, un meccanismo che può arrivare all’ interno del proprio io.

Mestre Baixinho